Itinerario Casteldilago - Madonna dello Scoglio
CASTELDILAGO – MADONNA DELLO SCOGLIO
Punto di partenza: Casteldilago (220 mt. s.l.m.)
Punto di arrivo: Eremo Madonna dello Scoglio (foto - 465 mt. s.l.m.)
Dislivello complessivo: 245 mt.
Tempo di percorrenza - Andata: 1,00 h
Ritorno: 3/4 h
Difficoltà: Facile
Itinerario: Segnato
Quota massima: Eremo Madonna dello Scoglio 465 mt. s.l.m.
Itinerario vario e stimolante, offre al visitatore possibilità di conoscere il territorio sotto diverse angolazioni. Da sottolineare bellezza e varietà del paesaggio. Il contesto naturale, arricchito a valle dal fiume Nera, è completato dalla grande varietà botanica.
Nei secoli l’uomo ha lasciato bella testimonianza di sé soprattutto dal punto di vista storico-religioso. L’Eremo della Madonna dello Scoglio, immerso nella vegetazione, si erge sotto una roccia a strapiombo. L’edificio, di origine cinquecentesca (ampliato nel XVII e XVIII secolo), venne costruito intorno a un immagine della Madonna dipinta su roccia (generosa dispensatrice di grazie, secondo la tradizione,) apparsa nel luogo a G. Pietro Lelli, nobiluomo di Casteldilago. Nel tempo il sito è diventato oggetto di processioni devozionali e, in ricordo del miracoloso evento, ancora si tramanda la "Canzoncina in lode a Maria SS. dello Scoglio Rotondo", composta da Don Ignazio Dionisi, arciprete locale all’epoca dell’apparizione.
Itinerario Cascata delle Marmore - Casteldilago
CASCATA DELLE MARMORE - CASTELDILAGO
Punto di partenza: Cascata delle Marmore (foto - 204 mt. s.l.m.)
Punto di arrivo: Casteldilago (Ponte sul Nera, 225 mt.s.l.m.)
Dislivello complessivo: 21 mt.
Tempo di percorrenza:- da 1/2 h a 2h*
Difficoltà: Facile
Itinerario: Segnato
Quota massima: Casteldilago 225 mt. s.l.m.
* I tempi di percorrenza dipendono dai tratti che si intendono affrontare, dal tipo di gruppi e dall’eventuale presenza di persone con handicap. Possono variare da 1/2 h a 2 h.
EVIDENZE STORICHE
il sentiero si sviluppa lungo la direttrice dell’antica strada Valnerina, sulla riva sinistra idrografica del fiume Nera. Permette di visitare i paesi di Casteldilago e Arrone con relativi monumenti e opere d’arte. Lungo il percorso i ruderi dell’antica Mola dei Cocchi e i resti della chiesa della Madonna del Caso, nonché alcuni edifici di pregio recentemente ristrutturati ad Arrone, come l’ex convento di San Francesco e la Chiesa di San Francesco.
EVIDENZE AMBIENTALI
il percorso attraversa il primo tratto della Valnerina Ternana, offrendo un panorama non abituale e snodandosi all’interno di un ambiente rurale caratterizzato dal seminativo e dal seminativo arborato. Costeggia a lungo la riva sinistra del fiume Nera tra il ponte di Torre Orsina e quello di Casteldilago.
Sentiero facilmente percorribile da tutti (ricordiamo la possibilità di accesso a soggetti diversamente abili grazie alla presenza, anche lungo il percorso, di servizi igienici adeguati), adatto all’osservazione di flora e fauna.
In questo tratto il fiume Nera è dolce e tranquillo; ciò offre la possibilità di apprezzare una rigogliosa flora lungo le sponde. Con un po’ di fortuna si può cogliere anche il guizzo della trota di montagna, un tempo assai presente e oggi ancora osservabile in alcuni punti del fiume.
Itinerario Arrone - Monte di Arrone
ARRONE – MONTE DI ARRONE
Punto di partenza: Arrone (foto - 236 mt.s.l.m.)
Punto di arrivo: Monte di Arrone (420 mt.s.l.m.)
Dislivello complessivo: 126 mt.
Tempo di percorrenza - Andata : 3/4 h
Ritorno: 1/2 h
Difficoltà: Facile
Itinerario: Segnato
Quota massima: Monte di Arrone (420 mt. s.l.m.)
Percorso agevole, non molto lungo, interessante dal punto di vista paesaggistico poiché il monte è punto privilegiato di osservazione verso la Bassa Valnerina.
Sulla cima sono stati rinvenuti, già a fine Ottocento, alcuni reperti di particolare pregio (bronzetti schematici che testimoniano la presenza di una zona di culto). Il ritrovamento poi - in località limitrofa sempre alla fine dell'Ottocento - di una testa in marmo di divinità femminile, conferma la presenza di un punto di culto di particolare importanza, probabilmente legato al fenomeno della monumentalizzazione dei santuari locali durante la fase di romanizzazione della Sabina.
Itinerario Arrone (Loc. la Valle) - Tripozzo
ARRONE (loc. La Valle) – TRIPOZZO
Punto di partenza: Arrone (foto) loc. La Valle (321 mt. s l.m.)
Punto di arrivo: Tripozzo (560 mt. s.l.m.)
Dislivello complessivo: 239 mt.
Tempo di percorrenza - Andata: 1,00 h
Ritorno: 3/4 h
Difficoltà: Facile
Itinerario: Segnato
Quota massima: Tripozzo 560 mt. s.l.m.
Itinerario di grande valenza storica, antropologica e paesaggistica. Parte dal nucleo abitato di Arrone e, salendo rapidamente, giunge in una zona intensamente coltivata ad uliveti. Un tempo era utilizzato come collegamento (ovviamente a piedi o con i muli) fra il paese di Arrone e quello di Tripozzo, nucleo interessante ma fortemente penalizzato da un processo di depauperizzazione demografica.
Il sentiero batte un collegamento di fondamentale importanza dal punto di vista antropologico, soprattutto per le tradizioni legate alla coltivazione dell’olivo. Tale caratteristica viene confermata dalla presenza di un antichissimo mulino d’epoca romana, a testimoniare il rilievo, già in tempi remoti, di una coltivazione così tipicamente mediterranea.
Itinerario Loc. L'Osteria - Miniera di Buonacquisto
LOC. L’OSTERIA – MINIERA DI BUONACQUISTO
Avvio dalla vecchia Osteria in comune di Terni per salire fino al Monte Posatore, dove subito dopo la Grande guerra fu aperta dalla Società anonima mineraria di Piediluco (fondata nel 1918 dal prof. Bottini di Milano) la miniera di lignite di Buonacquisto (foto). Attraverso la stazione di Piediluco serviva le industrie di Terni e le fornaci Briziarelli e Tacconi. Il complesso sistema industriale interessava il territorio di tre comuni (Piediluco, Arrone, Labro). In miniera lavoravano circa 120 persone provenienti dai paesi vicini, con manodopera specializzata dalle Marche (soprattutto da Ancona).
Funzionò fino al 1958, quando venne smantellata sostituita dalle nuove fonti energetiche. Chiuse le gallerie, abbandonati i manufatti e gli edifici, il degrado è aumentato sino a farla somigliare a un rudere. Oggi (di proprietà del Comune di Arrone) costituisce esempio di archeologia industriale.
Interessante anche il contesto paesaggistico: i monti Reatini con il Terminillo, l’antico castello di Labro (Rieti), la Valle di Piediluco con il lago.